lunedì 29 febbraio 2016

Los Quirquinchos: apicoltore per passione

Il 4 febbraio abbiamo conosciuto Daniele, apicoltore per passione da una quindicina d'anni, che nel 2007 ha fondato l'azienda agricola Los Quirquinchos e la sua compagna che lo aiuta nelle diverse attività.

La storia


All'inizio Daniele aveva poche casse d'api a Travagliato (BS), ma ben presto si è dovuto spostare a causa degli avvelenamenti delle api nelle coltivazioni intensive della pianura. Si è trasferito in collina, in Molvina sopra Botticino (BS), sopra  Gussago (BS) e in Valle Trompia, muovendo le arnie in estate verso il Gavia per la produzione di miele di castagno e verso il Maniva per la fioritura del rododendro, arrivando ad un picco di 100 arnie.
Nel 2013 si è spostato in Piemonte con 30 arnie, nella provincia di Alessandria, sui colli Tortonesi dove, oltre al miele, si è dedicato alla produzione di vino e frutta. Sei mesi fa un nuovo trasferimento nelle Marche: qui può allargare la sua produzione anche all'olio. Ad Apiro (MC), in zona collinare, ha circa 70 arnie ed è fortunatamente circondato da 30 ettari di campi coltivati con metodo biologico.
Dal 2012 ha ottenuto la certificazione biologica, con ente certificatore ICEA.


Poiché la sua famiglia vive a Botticino, Daniele torna spesso nelle nostre zone e in queste occasioni ci porta il miele. In questo momento sono disponibili il miele di acacia, castagno e millefiori primaverile, prodotti in Piemonte. Quest'anno la produzione del miele di castagno è stata difficoltosa a causa del clima, mentre quella del miele di acacia è andata molto bene.

Curiosità sulle api




Poiché noi gasisti sappiamo poco sulle api, Daniele ha risposto a molte delle nostre curiosità.

In ogni cassetta ci sono circa 80.000 api e ogni ape si allontana dalla propria arnia per un massimo di 5 km, ma in genere si muove entro i 2,5 km. Per questo, quando deve spostare le casse per cercare fioriture particolari, si deve muovere di una distanza maggiore ai 5 km, affinché le api non si confondano e non tornino nel posto iniziale: un'ape che si perde non può sopravvivere da sola. La vita di un ape dura tra i 50 giorni e i 5 mesi.

Quando nasce una nuova ape regina, quella vecchia, insieme ad una parte delle api operaie della famiglia di origine sciama alla ricerca di un nuovo luogo adatto ad ospitare la nuova famiglia. Gli apicoltori acquistano e vendono le famiglie di api, cercando quelle più adatte alla zona in cui vivono.

Esistono diverse razze di api: l'ape italiana è la più comune in Italia, l'ape carnica è più diffusa in montagna, l'ape siciliana è tipica della Sicilia. A seconda della razza, le api hanno caratteristiche diverse, ad esempio l'ape carnica resiste meglio durante gli inverni rigidi, l'ape sicula è meglio adattata al clima mediterraneo.

Durante l'inverno le api consumano il miele che si trova nella parte bassa dell'arnia, che l'apicoltore lascia intatta, ma in caso le scorte finiscano, è l'apicoltore ad alimentarle con altro miele o dello zucchero, per salvaguardarne la sopravvivenza fino all'arrivo della primavera.

La certificazione biologica richiede che le arnie siano ad una distanza maggiore di 3km rispetto ad una fonte inquinante. Gli antibiotici sono vietati anche per la produzione di miele non biologico nell'Unione Europea. Una parassita molto comune è la Varroa, un pidocchio che si attacca alle api, succhiandone l'emolinfa e indebolendole, importato dalle api del sud-est asiatico, presente in Italia dagli anni Ottanta. In caso di infestazioni, si può verificare la morte della colonia. Per combattere la Varroatosi, Daniele usa due prodotti: il timolo, un olio essenziale e l'acido ossalico, che spruzza due volte in estate e due volte in inverno.

La smielatura avviene in un laboratorio certificato biologico, mettendo i melari di uno stesso tipo di miele in una centrifuga, che girando fa fuoriuscire il miele. Il miele viene fatto decantare per alcuni giorni in maturatori di acciaio inox e quindi viene invasettato.

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